Generosità e fantasia
le chiavi del successo
Ora obiettivo salvezza
Di generazione in generazione sempre “in cabina di regia”. La famiglia di Giulio Mariella tramanda di padre in figlio la passione per la pallavolo e in modo particolare per il ruolo di palleggiatore. Da nonno Michele, a papà Pasquale (ex giocatore in serie B ed ora allenatore), fino a Giulio, approdato quest’anno tra le fila del Sol Lucernari Montecchio. Ex Exprivia Molfetta in serie A1, il giovane atleta classe 1995 è arrivato nel Nord Italia da Foggia.
Ingaggiato come secondo regista, l’atleta biancoblu sta ben figurando in questo inizio campionato, tanto da alternarsi con l’ex capitano del Sol Lucernari, l’esperto Andrea Sartori.
Visti i precedenti, è facile comprendere la sua passione per la pallavolo…
Effettivamente papà mi ha sempre portato in palestra, si può dire che sono nato con la palla in mano. A onor del vero, ho anche provato il tennis prima di seguire le orme di famiglia diventando palleggiatore. Un ruolo, quest’ultimo, che mi è sempre piaciuto: ogni azione passa dalle mie mani e si è sempre in una posizione importante perché smistare in maniera corretta il gioco può influenzare l’esito della partita.
Come si riconosce un buon regista?
Deve avere ottime mani, essere sicuro di sé e possedere grande generosità e altrettanta fantasia. Se mi ci ritrovo? Diciamo di sì, soprattutto nelle ultime due caratteristiche, ma sono giovane e pecco ancora per la poca esperienza. Proprio per questo allenarmi con Andrea Sartori mi è di grande aiuto; andiamo d’accordo e ci scambiamo consigli. Inoltre nella scorsa stagione in massima serie con Molfetta ho avuto modo di lavorare a stretto contatto con un palleggiatore del calibro del cubano Raydel Hierrezuelo. È stato un anno in cui ho imparato tante cose, le stesse che ora cerco di mettere in pratica con la maglia del Sol Lucernari.
Invece lei come si descriverebbe?
Come pregi direi che sono molto aperto e riesco a socializzare con tutti, inoltre sono indipendente, vivo da solo da quando ho 14 anni. Mentre un grande difetto è l’essere testardo.
Come trascorre Mariella il tempo libero?
Adoro viaggiare e visitare, molto semplicemente anche le città italiane. Amo scoprirne la cultura e la cucina…d’altronde sono pugliese e quindi una cosiddetta buona forchetta. Specifico però che non so cucinare. Per quanto riguarda Vicenza posso dire che, per quello che ho visto finora, mi piace molto. La mia famiglia è di Foggia, ma mio fratello Manlio vive e lavora a Milano; io speravo di trovare una squadra del Nord Italia perché qui mi sento a casa.
Qual è il suo sogno nel cassetto?
Sono due, va bene lo stesso? Giocare titolare in A1 e tornare a vestire la maglia azzurra. L’ho indossata a 17 anni, in pre juniores per il Trofeo delle Regioni. Allora sono stato premiato anche come miglior palleggiatore d’Italia. Subito dopo sono anche stato convocato in Nazionale con il ct Mario Barbiero.
Obiettivi stagionali e punto della situazione attuale per il Sol Lucernari. Il suo parere?
Diciamo che l’obiettivo da sempre dichiarato dalla società è la salvezza. Al momento le cose non stanno andando come dovrebbero, ma contiamo d’invertire al più presto questa rotta negativa. Le carte per fare bene le abbiamo tutte.
GDV 17-11-2016